Follia

Tutto è iniziato quando ho cominciato a battere la testa nel muro di casa dei vicini. Tiravo forte perché i muri di adesso non sono più quelli di una volta, sono di carta velina. A un certo punto mi sono trovato con la testa dentro l’appartamento in una scena tipo Shining. La coppia di dirimpettai mi guardava sconvolta paralizzata sulle sedie di cucina. “Avete un Aulin?” ho chiesto. Mi hanno detto che ero pazzo, ma avevo davvero un mal di testa terribile. Mi stavano sul cazzo da sempre e, vista la loro superficialità di giudizio, l’impressione si rafforzò.

Con la testa completamente fasciata a causa dello spostamento del cranio, il giorno dopo dimostrai che certe auto si vantavano senza meritarlo l’esosa pretesa di essere resistenti al Crash Test. Con una mazza di ferro mi sono presentato al parcheggio di un locale notturno e in quattordici minuti di mazzate ho demolito tre Porsche Cayenne, due Bmw X5, due Audi Q7. Devo dire che sono rimasto sorpreso quando l’editore di Quattroruote ha consegnato le immagini  del test alla Polizia, invece di farci un articolo utile ai cittadini. Per cercare di fargli cambiare idea gli ho mostrato che anche la sua Bentley era meno sicura di quanto pensasse. Sempre con la stessa mazza, per unificare il test, ma non mi è parso per niente soddisfatto di conoscere la triste verità. La follia non ha limiti, a volte.

Amo il cinema americano, ma non credo siano in tanti a farlo. Qualche tempo fa, dopo aver visto una commedia degli anni sessanta, mi sono messo a camminare sul cornicione di un grattacielo. Una esperienza bellissima, una sensazione di libertà che non provavo da tempo, non fosse altro per una decina di donne isteriche che sbraitavano come ossesse una quindicina di piani più in basso. “Cazzo urlate? Se lo volete far voi venite e non rompete un povero Cristo!”

 

C’è una cosa che davvero non ho compreso in tutto questo tempo. Mi faccio questa domanda qui sull’ambulanza dopo aver cercato di capire gli effetti di uno scontro frontale tra un autobus e un ciclista (io):

perché dicono tutti che io sia travolto da una insana follia, mentre folle lo sono stato sì, ma d’amore per Daniela? Dopo che mi ha lasciato ho svuotato il cuore di mille pensieri e ciò che accadeva, accadeva e basta. Mi sono sentito così normale con me stesso, da aver compreso l’entità della pazzia affettiva provata per quella ragazza.

 

Scambio uno sguardo con gli infermieri, che mi guardano preoccupati. Mi sono fratturato tutte le ossa che posseggo, ma sono sopravvissuto contro ogni previsione. Devo scriverlo e comunicarlo al mondo.

Appena mi avranno rimesso a posto le mani stritolate dal pneumatico anteriore destro del bus.

 

 

 

2 pensieri su “Follia

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