Attaccai il trasformatore dell’alimentatore per ricaricare il PC e questo diventò un millepiedi. Sgranai gli occhi.
Che ti sorprendi a fare, disse, sono o non sono un trasformatore?
Stavo per riprendermi dalla sorpresa quando il millepiedi cominciò a gridare che aveva fame. Ma urlava forte.
Hai mille piedi, mica mille stomaci!!! Controbattei, ma mi toccò sfamarlo: ventuno torte da 12 persone, 90 tris di primi, 38 antipasti da minimo due persone, 121 pizze, 138 bistecche, 231 cocomeri e 8 sorbetti. Totale 1000 e che si levasse tra le palle. Peccato fosse diventato così grosso che nel camminare si incastrò nella Galleria dell’Alta velocità della Val di Susa rendendola inutilizzabile. Diventò il simbolo della protesta di molti e fu fatta anche una statua, mentre nessuno riusciva a toglierlo dalla galleria. Fu in quell’occasione che Assad dovette fare a meno di prendere il treno e rincoglionito per l’inatteso evento, non sapendo cosa fare, cercò di raggiungere la meta a piedi, correndo così veloce ma così veloce che si sfiancò come un deficiente senza raggiungere in tempo l’obiettivo ancora distante duecento chilometri quando il suo giacchetto esplose. Kamikadekazzo, lo chiamarono. A ragione direi.
Assad aveva lasciato un biglietto che nessuno capì (“quando scrive sembra arabo!!!) e tra le righe c’erano anche le colonne (disfunzione del linguaggio chiamata “Ecsel”). Il capo della polizia tedesca, che non conosceva la geografia e si trovava in Italia per pura ignoranza, sequestrò il documento. Lo guardò e ci si pulì il culo durante un attacco di diarrea urlando “campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo”. Quel foglio era il testamento di Hamed a cui Assad aveva prestato tre euro per comprare la penna per scriverlo.
Cazzo c’entra Hamed con Assad?
Niente. Perché, ci deve essere sempre un legame tra le cose?
A volte sì, perché Hamed disse che la penna era costata due euro e non gli avevano fatto il resto, che andava come beneficenza ai bambini poveri della Groenlandia.
Ma ai nostri non ci pensate? Chiese Assad.
No! Rispose il cartolaio.
E io vi fò esplodere! Minacciò Assad.
Il tritolo lo vuoi sciolto o in candelotti? Chiese il cartolaio.
Mezzo e mezzo, rispose Assad che per comprarlo fece un finanziamento di 25000 euro a favore di una azienda di armi americana.
Poi sapete come è andata?
Come sarebbe sì???
Non c’è verso!!! Parlavo di mia sorella che voleva andare in piscina durante la pausa pranzo ed era senza auto.
Insomma ha fatto l’autostop, che consiste nel fermarsi da sola e bloccarsi come un pezzo di marmo. Uno passando in macchina l’ha vista, si è fermato e ha chiesto cosa aveva.
“Voglia di nuotare!”
“Ah, bello. Ciao!”
E l’ha lasciata lì.
Perché glielo dico sempre a mia sorella: spiegarsi bene, essere diretti, altrimenti di ciò che dici o scrivi nessuno capisce qualcosa!