Short poems in wartime

Alzo gli occhi

in attesa della scia

che tagliando il cielo

esplode inattesa

tra case assonnate.

Non è la cometa

dei miei desideri

ma un verbo assassino

incomprensibile

a me che ascolto.

Ho paura, tanta

ho rabbia, tanta.

Che sciocca pretesa

far morire per niente

o per un dio insulso.

.

.

.

Con la mano curva

sull’orecchio destro

come una conchiglia

ascolto grida lontane.

Lungo la strada

traffico, urla, lavoro

sembrano dire

“Qui c’è vita!”

Il piccolo campo di basket

si riempie di sorrisi

ma le grida lontane

non cessano.

Tolgo la mano

dall’orecchio

e non sento più niente.

La distanza nega

la memoria,

io mi vergogno,

ma poi mi passa.

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...