Ascolto musica degli anni sessanta e settanta,
così vicini alla guerra eppure così lontani.
Ci guardavamo con la timida euforia
di un futuro dimentico del sangue,
della carne bruciata e delle grida disperate.
Le ragazze giravano al suono di mazurche,
i ragazzi con la camicia aperta gonfi nei petti.
Tutti imparavano a leggere e a scrivere,
a dare forma alla coscienza civile
della quale troppi pianti e morti
avevano evidenziato l’assenza.
Parlavo d’amore, allora, ricordi?
Era quello pulito, ingenuo, sincero
che portava il sole o la peggiore tempesta
ed ogni pensiero aveva lo stesso nome, il tuo.
La scuola suonava la campanella e tu
illuminavi ogni mia mattina. Mi chiedo adesso
Quanti come noi? Sono certo tutti.
Vivevamo un sogno, anzi lo facciamo adesso
allora vivevamo il vero, la vita vera
come dovrebbe essere ora e sempre.
Mi affaccio alla finestra, tra le doghe delle persiane
sono il buio della notte e il silenzio inquieto,
quello che teme di essere rotto all’improvviso.
Vorrei scendere per strada, andare in centro
e lì, dove frotte di ragazzi si accalcano,
carezzarli uno ad uno, come un pazzo che sa tutto,
come un Papa che benedice,
come vorrei fosse per voi quello che è stato per noi.
Prima di dormire ascolto bestemmie via cavo,
blasfemia divertita di uomini impietosi,
ma il desiderio di abbracciare il mondo
non mi fa prendere sonno.
………… *G*G
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G*G said: “You can feel the perfume in Scriabin music,
the desire, the flame of lust …”
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https://www.youtube.com/results?search_query=gould+scriabin
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. . . Scriabin never got the love he deserves…
for his amazing ‘new’ music …
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https://www.youtube.com/results?search_query=scriabin+by+scriabin
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………… *G*G
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