Luce

(Fiaba)

Tanto tanto tempo fa, quando ancora non esistevano i pianeti e le stelle, l’unica abitante di questo universo era la Notte.

Solitaria senza sapere cosa fosse la solitudine trascorreva il tempo senza sapere cosa fosse il tempo. Così come non sapeva cosa fosse il buio, pur essendo lei la cosa più buia immaginabile (seppure questo sia solo un nostro pensiero fatto col senno di poi).

Potremmo dire che vegetava in tutta tranquillità o che nessun bisogno crea il niente.

Ma per volere divino o per un fattore fisico ancora a noi sconosciuto avvenne un fatto straordinario: un puntino di luce apparve per un attimo.

Difficile comprendere l’effetto che ebbe il quasi niente sul tutto, quella frazione di secondo di luce sulla Notte.

Molti lo chiamarono poi Big Bang, ma di frastuono o di esplosione energetica non ebbe proprio niente.

La comparsa del puntino di luce scosse la Notte.

Fu scoperta, incredulità, novità, creazione.

Sì, creazione, nonostante non sapesse cosa fosse la creazione, di una emozione, anch’essa provata per la prima volta.

Il puntino di luce, che era durato un attimo, era scomparso lasciando il buio assoluto di prima, ma anche il desiderio di riaverlo.

La Notte dapprima sorpresa, col passare del tempo si inquietò. In quel suo niente si mossero volumi immensi a velocità elevate, ma era tutto così niente che nulla pareva accadere.

Fino a che non apparve nuovamente il puntino, questa volta però senza scomparire.

Restò fisso nel buio profondo.

La Notte si calmò e osservò con curiosità la luce. Ne sentì il benessere giungerle dentro desiderando fortemente altri puntini di luce.

E fu così che la Notte si riempì di stelle.

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